Nel 1559 nel Castello di Soriano nel Cimino vivevano Giovanni Caraffa, nipote di Papa Paolo IV e sua moglie Donna Violante Diaz Carlon. La giovane donna, era dinceramente legata a suo marito nonostante la sua crudeltà.

Per colere del marito Donna Violante abitava il castello di Gallese. Il cognato della donna, Carlo, si invaghi della donna e, approfittando della distanza dalla dimora del fratello, provò a ricuirla, ma Domma VIolante lo respinse decisamente.

La vendetta di Carlo non si fece attendere, egli, infatti, insinuò nella mente del fratello Giovanni il dubbio che sua moglie lo tradisse con il maestro di camera Marcello Capece. Il conte, così, diede disposizione perchè la moglie fosse segretamente spiata. Fu, dopo poco, informato che Marcello era solito trascorrere lungo tempo nelle stanze della moglie, ma in realtà il Capece era semplicemente il suo suo confidente legato alla donna da semlici sentimenti di stima e amicizia.

Marcello fu catturato e imprigionato nei sotterranei del castello di Soriano.

Nonostante le torture, Marcello non tradì donna Donna Violante e ne difese strenuamente la rettidudine morale aggiungendo che la donna che egli amava era, in realtà, una dama di corte, Diana Brancaccio.

La donna fu interrogata, ma impaurita, non confessò il loro amore.

Il destino per Marcello era segnato e l’8 agosto del 1559 ifu giustiziato.

Poco dopo, il 20 agosto, anche donna Violante che per volontà del marito, fu fatta strangolare .

La leggenda narra che da allora, nelle notti d’estate, le segrete dei sotterranei del castello di Soriano si riempiono dei sospiri e dei lamenti del povero Marcello.