distanza dalla Casetta de’ Calanchi: 34 minuti in auto
Vitorchiano é un piccolo Comune della provincia di Viterbo, che conta poco più di 5000 abitanti.
Alla città si accede attraverso la Porta Romana, l’unica della città, che conduce a via Arringa, che conduce nella piazza principale del Comune dove, nell’antichità, venicano trattate e discusse le diatribe tra cittadini, di qui il nome.
L’abitato si estende sopra una piana che sorge su uno sperone di roccia vulcanica circondato da alte pareti.
Percorrendo le sugegstive vie del centro storico si possono ammirare i famosi profferli, ovvero elementi tipici della architettura vitorchianese econsistenti, in scale esterne che conducono in un balcone di accesso della casa spesso ornato di elementi scultorei, sostenuto da un arco a sesto ribassato. Lungo i vicoli si elevanoi palazzi privi di intonaci a pietra viva pietra, e ci si imbatte nei portali finemente lavorati dei palazzi nobili che si alternano alle antiche cantine, e piazze ornate di pregiate fontane nella tipica pietra basaltica tipica della Tuscia, risultato di una intensa antichissima attività vulcanica di 6 vulcani.
La storia dei Fedeli
Vitorchiano è il paese dei cosiddetti “fedel. La scritta posta su una lapide in basalto peperino ricoda al visitatore il motto della città “Virtus ignem ferrum aurum libidinemque virtus“, ovvero La virtù vince le passioni, le ricchezze, gli eserciti.
Il motto é ispirato alla virtù degli abitanti ma soprattutto alla fedeltà che giurarono a Roma quando, per sfuggire alle angherie dei viterbesi, chiesero aiuto alle truppe papali nel 1199 in cambio di servigi e obbedienza.
La Chiesa, vi inviò i suoi eserciti e difendere il piccolo borgo e continuò a farlo ogni qual volta si rese necessario, in cambio Vitorchiano si impegnò ad inviare 10 giovani e a sostituirli ogni anno al servizio del Campidoglio.
Nel corso del medioevo, infatti, Vitorchiano più volte attaccata dai viterbesi e furono gravi i danni arrecati alle mura ed agli edifici fino a quando Roma, non potendo più sostenere l’onere delle spese di ricostruzione, affidò il paese alla famiglia nobiliare degli Annibaldi il cui dominio durò 44 anni durante i quali i vitorchianesi dovettero subire non poche angherie, fino a quando, non ricevendo più aiuti da Roma, decisero di riscattare la città dagli Annibali, mettendo in codivisione i beni comuni grazie anche all’aiuto delle donne che vendettero gioielli e beni per finanziare l’operazione-
Una volta liberi, però, i vitorchianesi tornarono nuovamente a chiedere la protezione di ROma che fu assicurata ancora una volta per i secoli successivi.
Una guardia di Vitorchiano venne anche affianzata alla guardia romana per custodire Roma e, ancora oggi, nonostante le difficoltà, Vitorchiano tiene fede a questo patto, detto fidelato, di cui gli abitanti sono fieri.
In origine la città era abitata dagli Etruschi, successivamente passò sotto la dominazione romana. e si trova traccia di un antico borgo già nel VII sec. periodo nel quale la città subì la furia di Barbari e Longobardi.
Lo stesso Re dei Longobardi, Desiderio,nel 757, dopo averla conquistata la ricostruì per farne una fortezza.
Cosa vedere a Vitorchiano
Chiesa della SS. Trinità, risalente nel XIV sec.: conserva notevoli opere tra le quali una Annunciazione del 1514 opera di Valentino Pica, una tela del XVII sec. raffigurante la morte di S.Giuseppe del Domenico Corvi e una pregevole urnadecorata in oro e realizzata in legno intarsiato contenete le spoglie di S. Amanzio.
Palazzo Comunale, costruito intorno alla metà del ‘400, dove sono conservati pregevoli manoscritti e pergamene.
La Fontana a Fuso realizzata nel XIII sec. che riporta ancora una volta inciso il legame con Roma nel famoso S.P.Q.R. Le figure rappresentate richiamano gli animali simbolo dei 4 evangelisti: il leone (S. Marco), il vitello (S. Luca), l’aquila (S. Giovanni) e l’angelo (S. Matteo).
Chiesa di S. Maria; fu realizzata nel XIII sec. e conserva il suggestico campanile a tre ordini. Il portale laterale ospita un timpano finemente lavorato. All’interno vi si trova una fonte battesimale cinquecentescae i resti di antichi affreschi.
Chiesa di S. Nicola risalente al XV Sec con interno a una navata che conserva importanti affreschi.
Chiesa di S. Antonio, del XVIII sec. che é ornata con un tabernacolo ed un coro ligneo, del XIV sec. e dipinti dal XVI al XIX sec.
Dove si trova e come arrivarci
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