distanza dalla Casetta de’ Calanchi: 27 minuti in auto

Le rovine dell’antica di Ferentum o Ferento, città etrusca e poi romana tre le principali nel territoriosi collocano su un’altura denominata Pianicara, che accolse, probabilmente, i superstiti della vicina città etrusca di Acquarossa distrutta intorno al 500 a.C. nel corso della guerra contro Tarquinia.

I primi riferimenti a Ferentium datano al 123 a.C. e sono collocati nel “Liber Coloniarum” e in un passo dei “Gromatici Veteres”.

Intorno al I secolo d.C., Ferento divenne un municipium raggongento il suo massimo splendore. A questo periodo risale l’edificazione deu principali edifici pubblici. Oltre al Foro, vennero realizzati, le Terme, il Teatro e l’Augusteo e l’Anfiteatro.Gli scavi archeologici hanno evidenziato che la cittadina, in età Repubblicana, si sviluppo lungo la direzione del Decumano Massimo e della Via Ferentiensis.

La visita a Ferento

L’area archeologica di Ferento emersa dagli scavi condotti nei primi anni del XX secolo. Dopo alcuni decenni di interruzione, gli scavi sono ripresi nel dopoguerra portando alla luce quanto possiamo oggi ammirare. La città di presenta disposta secondo la tipica configurazione ortogonale dei centri abitati di Roma Antica. Percorrendo l’asse principale, ovvero la Via Ferentiensis, oltre all’antica cinta muraria, potremmo osservare i resti delle Terme, del Foro e diverse abitazioni.

Il più importante e ben conservato dei resti di Ferento, é l’antico Teatro risalente al I secolo d.C., nell’area nord-orientale del nucleo abitato attualmente utilizzato per alcune importanti manifestazioni che si svolgono principalmente nel periodo estivo. Ai limiti dell’area archeologica si trovano interessanti resti di necropoli etrusche e sepolcreti romani, tra questi ultimi uno ve ne é appartenne alla famiglia dell’imperatore Otone.

La maggior parte dei reperti ritrovati nel sito di Ferentum sono conservati e visitabili presso il Museo Archeologico Nazionale di Viterbo.

Le necropoli

Nei pressi dell’area archeologica di Ferento sono presenti numerose necropo, tra ricordiamo queste quella del Procoietto, risale al III-II secolo a.C. e che é costituita principalmente da tombe a camera, quella del Poggio della Lupa in cui troviamo la Tomba dei Salvi, appartenuta, come anticipato, alla famiglia dell’imperatore Marco Salvio Otone e quella di Poggio della Lestra. A circa 200 metri dalla tomba si colloca la Miniera di Ferento, ovvero di una galleria che attraversa la collina, utilizzata per l’estrazione di minerali ferrosi, lunga all’incirca 50 metri circa.

Orari di visita

La visita all’area archeologica di Ferento è libera ma è necessaria la prenotazione.

Qui di seguito indichiamo giorni ed orari di apertura

Martedì, mercoledì e giovedi: dalle 14.00 al tramonto.
Venerdì, sabato e domenica: dalle 10.00 al tramonto
Lunedì: chiuso

La prenotazione (obbligatoria) può essere richiesta chiamando il numero: +39 328.77.50.233 o inviando una e-mail all’indirizzo: archeotuscia@gmail.com.

Dove si trova e come arrivarci

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